Alzati e rapina

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Nico Walker è un veterano americano pluridecorato. Si è fatto due turni in Iraq. Fra il 2005 e 2006 ha partecipato a oltre 200 missioni di combattimento. Nessuno lo aveva costretto ad andarci, ma a lui stava bene così.

Oggi, Nico ha 33 anni e dal 2012 sta scontando una pena di 11 anni in un carcere del Kentucky per avere rapinato undici banche in quattro mesi. Un anno per ciascuna rapina.

Il suo caso aveva suscitato l'incredulità dei magistrati: un ragazzo di buona famiglia al quale l'esercito aveva conferito parecchie medaglie. Possibile?

Possibile. Tanto che Walker ne ha scritto un romanzo, nella sua cella: Cherry.

Uscirà questo mese (in inglese) per l'editore Knopf. La versione Kindle (sempre in inglese) è prevista per il febbraio dell'anno prossimo.

Il romanzo racconta le rapine di Nico e il periodo trascorso in Iraq. Non è il primo a fare i conti con la vita di un soldato dopo la guerra. Walker li fa però in modo diverso: ha il coraggio di trasformare l'eroe in un antieroe e di affrontare le conseguenze della guerra dal punto di vista di un soldato tornato a casa vivo, ma incapace di vivere.

La demistificazione della guerra e la distruzione del mito dell'eroe attraverso il racconto è una direzione nuova constatabile anche nella letteratura prodotta dai giornalisti "giovani" che per anni sono stati al fronte.

FdR ne aveva parlato in un Senso del taccuino intitolato Shooting Ghosts.

Nico Walker deve alle banche rapinate trentamila dollari: una parte l'ha già restituita, utilizzando i proventi del contratto editoriale. Il resto prevede di ripagarlo entro gennaio.

 

Per approfondire

Shooting Ghosts