Pensieri della domenica

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- Gli attacchi chimici e forse addirittura la guerra in Siria avrebbero potuto essere fermati nel 2012. Sicuramente a partire dal 28 settembre dello stesso anno, quando la signora Carla Del Ponte è entrata a fare parte della Commissione di inchiesta delle Nazioni Unite. È quanto lascia capire oggi l’ex magistrata in un’intervista alla NZZ am Sonntag. Poveri svizzeri: non li ascolta mai nessuno.

- Siamo naturalmente portati a credere a ciò in cui già crediamo. Le notizie alternative non sono una novità. Lo sono soltanto la rapidità e l’ampiezza della loro diffusione. Ricredersi, invece, è resistere contro se stessi. Complicato.

- La direttrice designata della Radiotelevisione svizzerotedesca SRF, Nathalie Wappler, fa sapere che con lei al timone i giornalisti non avranno più un’opinione. Intervisteranno i politici, ma non faranno domande difficili per evitare il sospetto che la sappiano più lunga. Soltanto così, spiega, si potrà recuperare un po’ di credibilità agli occhi del pubblico. Hanno provato imbarazzo persino alcuni parlamentari UDC intervistati dal Blick.

- Jim Acosta, giornalista della CNN, torna alla Casa Bianca dopo che il presidente Usa (e getta) Donald Trump gli aveva ritirato le credenziali in seguito a un vivace scambio verbale avuto con lui in conferenza stampa. Lo ha deciso un giudice (repubblicano) di una corte distrettuale. Trump ha annunciato che va bene. Ad Acosta è stato restituito l'accredito per la cassa panca. Potrà fare le sue domande da lì.

- Chi fugge oggi dalla Siria lo fa soprattutto da Idlib, la città assediata (e in attesa di un’offensiva militare) dove si trovano migliaia di combattenti che hanno abbandonato le zone conquistate dall’esercito siriano regolare. Basta saperlo.

- A Gaza non c’è stata una nuova guerra. Hamas l’ha definita una vittoria strappata al nemico israeliano, precipitato in una crisi politica che potrebbe costringere il premier Benjamin Netanyahu a elezioni anticipate. Il primo ministro israeliano ha detto: ”Il nemico ci ha implorati di non attaccare”. Succede anche nella vita di coppia.

- Coloro che su Facebook scrivono che vorrebbero emigrare in un paese caldo ora che è arrivato l’inverno sono gli stessi che chiedevano la cittadinanza islandese nel mese di agosto. Non sono patrioti.

- La volta scorsa abbiamo scritto che i sovranisti hanno attraversato un’infanzia difficile. Ci correggiamo: non ne sono ancora usciti.

- Chi è convinto di vivere nel paese migliore del mondo ha un problema con la raccolta delle miglia aeree.

- I giornalisti non godono di buona reputazione, in questo periodo. È dovuto al fatto che ci sentiamo tutti giornalisti. Non ci piace la concorrenza.

- Osservare la vita che scorre dovrebbe essere un lavoro retribuito. Ci permette di capire quasi tutto.