La torre di vento

© 2018 Elie Abou Jaoude (clicca per ingrandire)

A Beirut c'è una torre che è rimasta lì, dopo la guerra civile di cui è diventata il simbolo, in mezzo al centro della città: si chiama Burj el Murr.

È vuota (a parte i primi quattro piani, occupati dall'esercito) e le sue pareti sono sbrecciate, con le tracce dei proiettili e dei colpi di cannone.

Durante la guerra era vicinissima alla linea di demarcazione fra i fronti e serviva come nido per i cecchini. Di questa guerra i libanesi non amano parlare.

© Elie Abou Jaoude

Il giovane artista Jad El Khoury, nato dopo il conflitto, ha avuto un'idea: mettere dentro ciascuna finestra della torre una tenda colorata.

Con l'aiuto di sei persone ha installato 400 pezzi di stoffa (tante sono le finestre), senza chiedere l'autorizzazione (sapendo che non l'avrebbe ricevuta) al gruppo finanziario al quale la torre appartiene e che si è occupato della ricostruzione del centro storico di Beirut dopo la guerra.

© Elie Abou Jaoude

Una mattina, le tende sono state srotolate quasi contemporaneamente, suscitando la sorpresa e l'ammirazione degli abitanti della città, che le osservavano muoversi al vento.

“Erano come farfalle”, spiega l'artista, che ha intitolato la sua installazione “La torre di vento”, Burj El Hawa.

“Il progetto”, continua Jad El Khoury, “ha per protagonista una torre danzante: vuole sottolineare in tempo di pace la memoria della guerra che ha devastato Beirut per aiutare la città a riprendersi per davvero dalle ferite del conflitto.”

© Elie Abou Jaoude

Nei prossimi giorni FdR proporrà un'intervista con Jad El Khoury per presentare anche altri progetti da lui realizzati a Beirut.

(g.g.)