L'ombra dei cedri
Beirut è una città predestinata alla tragedia. Potremmo dirlo del Libano, ma questa città lo è ancora di più.
Pensare all'immagine di un funambolo sospeso sul vuoto. Uguale.
Beirut è il palcoscenico sul quale va in scena ciò che non è immaginabile: non ci stavamo forse muovendo tutti e in tutto il mondo lungo i confini di un'emergenza senza paragone?
Un'esplosione devastante ci ricorda quanto sia passeggera persino la percezione della nostra fragilità.
Esiste sempre un grado superiore a ciò che riteniamo essere l'esposizione massima alla realtà che compiamo vivendo.
In Libano si viene al mondo convinti che nulla accada mai per caso.
È un modo per affrontare l'attraversata senza rete della vita e dei suoi abissi.
(g. g.)
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