Il re del mondo

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Quello che vende le rose, cosa avrà? Tredici anni?

Adesso glielo dico, ancora un attimo e glielo dico, da dentro la macchina, che lui è il re del mondo.

È siriano, sfigato, povero, costretto a respirare i gas di scarico delle automobili in Hamra Street a Beirut: però conosce cosa ci fa la vita.

C'è da fare due lire, svalutate da paura in questo Paese allo sbando. «Roseee!». Dammene una. Anzi: tre. «Shukran».

Dovrei comprartele tutte, ragazzo, per quello che mi fai pensare.

Da dove vengo io vogliamo ridurre i gas di scarico a zero. Salvare il Pianeta. Siamo addirittura, pensa un po', contro i crimini di guerra. Che se poi c'è il resto della guerra va bene lo stesso, chissenefrega se è lei che ti ha portato in Hamra Street.

L'importante è che dormiamo da dio le otto ore suggerite dai medici.

Abbiamo perso la testa per un virus, lo sapevi? Persa. Andata. Incapaci di accettare che la vita ce le fa, queste cose. Ci fa di peggio.

Stai lì impalato con il mazzo di rose in mano e mi fai pensare a tutto questo.

Non è la prima volta che succede, anche se non c'eri tu le altre volte.

Cosa faccio: ti compro il mazzo? Sei il re del mondo.

«Shukran».

(g. g.)