La vanità dei nati imparati

© 2020 FdR / Resy Canonica

Covid-19 ci sta insegnando a interrogare il nostro rapporto con la realtà, dopo che esso è diventato un'esperienza collettiva, vale a dire che riguarda tutti. Quando sarà finita, sarà cambiato nulla. Però: avremo capito (forse) che siamo tutti vanitosi e nati imparati.

Che cosa ci ha insegnato e ci sta insegnando la nostra relazione con Covid-19 che ci potrà servire a capire meglio le cose che ci accadono vivendo quando accadono a tutti e a capire come le affrontiamo?

  1. È infinitamente più facile (e più comodo) mettere paura che infondere coraggio. Facciamo cose per paura. Per coraggio si pensa. È una storia diversa.

  2. Noi esseri umani abbiamo un debole per l'apocalisse, o fine del mondo. Applicabile a tutta la realtà (e ai suoi infiniti aspetti) dentro la quale trascorriamo la vita.

  3. In democrazia tendiamo a pensare che in tempi di crisi i politici (e i funzionari) prendano sempre la decisione giusta. È una conseguenza della paura.

  4. In tempi di crisi la stampa (tutta) tende ad allinearsi sulla versione ufficiale della realtà. Ne diventa anzi la cassa di risonanza. Ciò facendo tradisce se stessa, oltre che tutti noi. I motivi sono molteplici: cavalcare l'onda (crisi = paura = click), assenza di spirito critico e indipendente, incompetenza, inesperienza.

  5. In tempi di crisi non siamo più buoni. Siamo, però, trasparenti: è cioè possibile vedere ciò di cui siamo capaci, da un estremo all'altro.

  6. Soltanto la razionalizzazione (aperta al confronto) della realtà impedisce che la percezione della crisi trasformi il nostro desiderio di uscirne nella radicalizzazione delle nostre (legittime) ambizioni.

  7. Tendiamo ad aderire a questa o a quell'altra versione della realtà non attraverso la conoscenza (che implica il dialogo e la sua costante messa in discussione): attraverso la convinzione di detenere la verità assoluta.

  8. Concludiamo (sempre) che coloro che non la pensano come noi e non fanno cò che facciamo noi e non pensano gli stessi pensieri sono imbecilli.

  9. È indispensabile vantare una rispettabile esperienza del mondo prima di mettersi a strillare non soltanto che dovrebbe cambiare, ma anche che abbiamo capito come cambiarlo.

  10. Non siamo nati imparati. Fatichiamo, tuttavia, a resistere alla umanissima vanità che ci sussurra che invece, sì, lo siamo.