Fili da torcere

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Uno.
Quasi fosse una nazione senza Storia (e quindi senza passato), la Francia si interroga sulla violenza scatenatasi sabato scorso a Parigi in occasione della protesta delle Giubbe gialle.
L'intrusione nelle proteste di elementi di estrema destra e di estrema sinistra nonché le razzie in tarda serata di "matrice criminale di periferia" è stata condannata anche dagli elementi definiti moderati (e ormai personaggi televisivi) della protesta gialla, senza che suggerissero l'impressione di parlare a nome di tutti.
Qualcuno si è chiesto se portare mezzo milione di persone (esistono davvero?) a Parigi disposte a protestare pacificamente incanalate dalla polizia genererebbe la stessa onda d'urto sul Governo e sulla classe politica che sembra prodursi oggi.
Altri riflettono così: una volta uscita dalla sua tana, la violenza ha tempi lunghi prima di saziarsi. In particolare: è contagiosa.
Altri, ancora, invitano a pensare come non esistano rivoluzioni pacifiche, in particolare quando il popolo (nella sua indefinibilità + molteplicità di rivendicazioni e convinzioni) si solleva.
Il Governo ha fili da torcere.
Due.
È impossibile non provare simpatia per la donna che su BFMTV (l’emittente all news francese) spiega che la sua fine del mese inizia il giorno 15, se non prima, e che per questo motivo lei è diventata una Giubba gialla e che se c’è da inventare altre azioni di protesta pacifica se le inventerà, lei insieme a tutti gli altri, senza escludere il blocco degli aeroporti.
È impossibile, infine, non constatare il contrasto fra le dirette dallo studio e la pubblicità trasmessa nei blocchi commerciali: automobili elettriche, veicoli commerciali dotati di sistema di navigazione integralmente vocale (scelta dei gusti musicali inclusi), soluzioni di investimenti finanziari, conti correnti che ti vogliono bene, conti risparmio che addirittura ti amano.
Se il 72% dei francesi sostiene le Giubbe gialle, chi la guarda questa pubblicità?