La verità è un lavoro

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Vanno censurate le fake-news sui social networks? No, risponde Manuel Müller, in un articolo sulla NZZ.

Per argomentare questo no, propone di (ri)leggere un testo del filosofo britannico John Stuart Mill: On Liberty. Un trattato che sviluppa una profonda difesa della libertà di opinione e che è di straordinaria attualità.

This, then, is the appropriate region of human liberty. It comprises, first, the inward domain of consciousness; demanding liberty of conscience, in the most comprehensive sense; liberty of thought and feeling; absolute freedom of opinion and sentiment on all subjects, practical or speculative, scientific, moral, or theological.

L’argine da porre alla libertà di opinione si rende necessario, secondo Mill, nel momento in cui tale libertà (il contenuto espresso in virtù della stessa) danneggia un altro o altri individui, in particolare attraverso l’adozione di azioni concrete.

In una successiva riflessione, che produce una saldatura con la nostra epoca digitale, Mill si chiede se la stessa libertà possa applicarsi alla pubblicazione e quindi diffusione delle opinioni private di ciascun individuo. La sua risposta è sì:

The liberty of expressing and publishing opinions may seem to fall under a different principle, since it belongs to that part of the conduct of an individual which concerns other people; but, being almost of as much importance as the liberty of thought itself, and resting in great part on the same reasons, is practically inseparable from it.

La condizione individuata da Mill è che, in questo caso, il dibattito rimanga il più aperto possibile, vale a dire che esista lo spazio per la confutazione delle opinioni errate, semivere o totalmente fasulle.

All’interno di questo spazio la verità cresce confrontandosi con il suo contrario, e anzi affrontando e smontando la bugia “acquista forza e sicurezza” (Manuel Müller).

Per restare viva e lucida, la verità ha bisogno, diremmo oggi, anche delle fake-news: sono la palestra dentro la quale la verità si allena.

Per evitare che la verità si trasformi in un mito sonnolento e in un tabù inattaccabile deve, essa stessa, essere costantemente sottomessa alla critica e al dibattito.

Vale davvero la pena leggere o rileggere On Liberty, di John Stuart Mill.

È stato scritto nel 1859 e oggi è forse uno dei testi più attuali per affrontare la discussione su ciò che esprimiamo (e leggiamo) attraverso i social: dalla verità alle fake-news, alle fessserie.