L'ultima fotografia

© 2019 FdR

Nel 2000, mentre documentava la guerra civile in Sierra Leone, Yannis Behrakis finì in un’imboscata di uomini armati mentre viaggiava con i colleghi della Reuters Kurt Schork e Mark Chisholm, nonché il cameraman della Associated Press Miguel Gil Moreno. Schork, legato a Behrakis da profonda amicizia, e Moreno persero la vita.

Questa esperienza non lo allontanò dalle guerre e dalla prima linea. Negli anni successivi fotografò l’Afghanistan, la seconda Intifada, l’Iraq e altro ancora.

Quando si arrivava da qualche parte e saltava fuori Yannis, uno capiva di essere al posto giusto al momento giusto e fra i primissimi.

Era un duro. Parlava poco, fotografava. Preciso e concentrato.

Bastava guardarlo per imparare qualcosa da lui: come, quando, dove muoversi in situazioni difficili.

Diceva che lo scopo delle sue fotografie era impedire alla gente di dire “non lo sapevo”. Passione e consapevolezza.

Ha trascorso 30 anni fotografando i conflitti e le loro conseguenze. A 58 anni se l’è portato via la malattia, contro la quale ha combattuto a lungo. Come sempre, determinato a non mollare mai, fino all’ultimo.

Lascia la moglie Elisavet, la figlia Rebecca e il figlio Dimitri.

La Reuters pubblica una gallery di alcuni suoi scatti.

(g.g.)