«Somaro. Amore»

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Vuoi mettere vivere. E sentirsi vivi. Fare sentire vivi gli altri, non fosse che attraverso la testimonianza che produciamo di loro dopo averli ascoltati e visti. Non passati inosservati: trasformati, invece, attraverso un sofisticato calcolo neuronale, nella constatazione di come stiamo tutti dietro le stesse cose.

C'è un proiettore, da qualche parte, che produce e produce, produce kilowattore di semplicità. Kilowattore del nostro stare al mondo.

Un racconto senza argini, con il posto per tutto.

Per tutte le cose che ci diciamo, che facciamo, che avremmo voluto fare, che forse faremo ancora, o forse mai.

Per quello che è stato. Sarà. Chissà.

Per le chips che non ti lascio mangiare, perché anche se stiamo insieme da una vita e mi hai stufata, fino in fondo però non mi hai stufata, oggi che siamo in giro insieme, da qualche parte nel mondo, te le scordi le chips.

«È per la tua salute. Per dirla tutta è per noi due. Somaro. Amore».

Che roba, la vita. Che meraviglia.