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Siamo in preda a un'esaltazione casalinga.

Vogliamo lavorare da casa. Trascorrere le vacanze a casa (nostra). Cambiare casa (chi può) per scoprire che cosa significa averne una circondata dal verde e dal silenzio. Vogliamo fare acquisti sotto casa.

L'aperitivo: va bene, ma al bar sotto casa!

I più insospettabili sono diventati casanostristi.

Nessuno che dica: due palle!

Abbiamo costretto a una riduzione violenta la nostra ambizione a sentirci cittadini del mondo.

In questo clima di casanostrismo ormai dilagato (esondato, sì: esondato), prendere un aereo è una fuga eversiva.

Impossibile, tuttavia, sottrarsi alla trasformazione della realtà in senso di colpa.

Ciò che vediamo si fa rimprovero per il nostro avere osato allontanarci: da casa, si capisce.

Anche entrando in un ascensore all'aeroporto.

Ne succedono di cose.