Messaggi al rovescio

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Messaggi da Gaza, Kabul, Bagdad, dal Cairo. Forza!, dicono. Coraggio! Si è capovolto il mondo, forse? Il miniracconto di FdR.

Questa mattina ricevo un messaggio dalla Siria: «Come stai? Spero che tu sia al sicuro! Forza e coraggio!».

A mezzogiorno un altro, dalla Striscia di Gaza: «Tutto bene? Non uscire di casa, mi raccomando!».

Sono soltanto gli ultimi.

Hanno cominciato ad arrivare cinque giorni fa. Scrivono amici, amiche, colleghi reporter, persone che ho intervistato, di cui ho raccontato la vita, tassisti con cui ho viaggiato per chilometri.

Mi ha scritto un ragazzo da Tripoli. Nel 2011 mi portava in giro nella sua città dove si sparava ovunque. Oggi la situazione non è migliorata: «Spero che tu stia bene».

Wael dal Cairo: «Spero che tu stia bene e in sicurezza!!».

Abu Wuissam (con famiglia) da Bagdad: «Ti pensiamo. Resta al coperto, amico!».

Resta al coperto? Scritto da Bagdad?

Da Rafah, sud della Striscia di Gaza: «Tanti auguri! Forza!».

Tanti auguri? Forza? Da Rafah?.

Da Kabul: «Take care! Take care! Take care!».

Da Kabul? Take care da uno che vive a Kabul?

Un'amica giornalista curda dal nord dell'Iraq: «Dimmi che è tutto ok!».

Dal Kurdistan?

Da Ginevra, una collega palestinese, Tharier. Abbiamo lavorato insieme in Medio Oriente. Ne abbiamo viste tante. Scrive: «Tenete duro, lì in Ticino! Un abbraccio!».

Fa piacere sentire gli amici. Tuttavia, provo un certo imbarazzo nel rispondere.

Si è capovolto il mondo?

Ci penso su, questione di un attimo.

È la vita. Per come va. E per come gira.

Tutto qua.

(g. g.)