I tedeschi obbediscono

© 2021 FdR / Resy Canonica

Berlino, aprile 2021.

Cinquantatré attori tedeschi (alcuni molto famosi) registrano altrettanti video e li mettono in rete con l'ashtag chiudere tutto (#allesdichtmachen).

Un'azione con due obiettivi: riflettere (con un po' di ironia) sulle recenti misure adottate dal governo federale per gestire Covid19  e criticare (anche qui, con ironia) una stampa che dall'inizio della crisi ha accettato di essere soltanto il megafono della politica e degli esperti.

Lo shitstorm sui social non si è fatto attendere.

La stampa (quasi tutta) si è scagliata contro l'iniziativa. Idem hanno fatto alcuni colleghi attori dei protagonisti dei video, volti noti della Tv, commentatori, moderatori, politici ecc.

La rete si è, come sempre, spaccata in due: da una parte i fondamentalisti della politica del lockdown e dall'altra i cosiddetti Querdenker, che alle misure anti-Covid19 messe in pratica dal Governo tedesco oppongono un immaginario cospirazionista.

È un peccato: nei loro video, gli attori hanno semplicemente detto ciò che pensano, facendo uso della libertà di espressione senza essere costretti a schierarsi o senza essere assegnati a uno schieramento politico-ideologico.

In Germania sembra non essere più possibile farlo. Il sito dell'iniziativa da questa mattina è offline, senza che siano state fornite informazioni sul perché.

Aggiornamento (24 aprile)

I video sono di nuovo visibili su Youtube, ma alcuni attori hanno deciso di ritirare il loro di fronte alle crtiche, alle accuse di fare il gioco della destra (AfD), dei covid-scettici e infine probabilmente temendo che qualcuno potrebbe ascoltare chi ha chiesto di non farli lavorare mai più. Per punirli di avere detto ciò che pensano.

Armin Laschet, presidente del partito CDU e candidato alla cancelleria, ha commentato così l'iniziativa: «In una società libera deve essere possibile dire queste cose».

Un anno fa tutti avrebbero dato per scontate le sue parole.