Risvegli e assopimenti

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Aeroporto di Zurigo, 6 aprile 2021.

Assistiamo al risveglio della categoria degli psicologi. Interpellati un anno fa sul lockdown al quale ci stavamo (ci stavano) consegnando, erano un fiume in piena nell'individuare gli aspetti positivi della paura che ci ha chiusi in casa. Oggi scoprono i giovani e il loro malessere. È un inizio. Altre categorie professionali, invece, sono impegnate in un assopimento che ha tutta l'aria di essere eterno. C'è Fotosera.

La paura? Positiva. Anzi: auspicabile. Anzi, ancora: indispensabile. Avendola dimenticata, una buon dose non poteva che farci bene.

Poveri psicologi: non avremmo voluto essere nella loro pelle, un anno fa. La stampa li interpellava chiedendo loro cosa pensassero del fatto che ci stavano chiudendo in casa per Covid19. Cosa vuoi rispondere, quando conosci la risposta che si aspettano da te? Che la paura è una (ri)scoperta, che fa bene, che è buona è giusta.

Oggi, virata dura. I giovani. I giovani sono stati trascurati, dimenticati. C'è da chiedersi che cosa leggano e che cosa facciano gli psicologi quando non lavorano. Qualcuno ha scritto che le misure anti Covid19 avrebbero inciso sul tessuto e sulle classi (di età, prima di tutte le altre classi) che costituiscono una società.

Che si pensi, finalmente, ai giovani è un inizio. Non riscatta, ma è un inizio.

Altre categorie, invece, restano consegnate a un sonno profondo, a un assopimento. Sono appese al sogno (all'incubo) di una società controllata dall'alto, capace soltanto di (e autorizzata a) pronunciare un numero infinito di quando è interpellata, e anzi anche quando non è interpellata.

Tale assopimento spinge a scambiare per ignoranza il desiderio indispensabile (al funzionamento di una società perlomeno per metà sana) di confrontare le pieghe che prende il nostro pensiero con le pieghe che prende il pensiero degli altri.

Inutile (ri)dire che fra le categorie assopite figura la tanto autocelebrata informazione, con le eccezioni del caso, che però, per essere tanto isolate, non costituiscono ancora un caso vero.