Come siamo davvero

© FdR 2021 / Resy Canonica

Soltanto viaggiando si capisce come siamo messi. Stare a casa non serve. Appunti da una scampagnata (di lavoro) al nord.

Sui treni ci sono i vigilantes della mascherina: ti scivola di un centimetro e si alzano in piedi con l'indice sfoderato: «Se la metta bene oppure...». Oppure cosa, amico, amica? Ad altri basta schiarirsi la gola con ostentazione per fulminarti, da seduti (non serve loro nemmeno scomodarsi). Successo tutto.

Al ristorante scansione codice QR e carta d'identità (che fine faranno, dove andranno?).

Non sei ancora entrato (del tutto) in un bar che il rottweiler (femmina, ma non conta) al bancone ti urla addosso: «Ausweis!».

A questo punto ti senti una cacca. Una cacca vaccinata.

Dovevamo uscire diversi dalla pandemia. Ricordate?

Invece, siamo usciti quelli che siamo davvero. È lì da vedere.

La causa? Sta tutta nella comunicazione (fallimentare) di autorità e informazione. FdR lo scrive da due anni. Se gliene dai il motivo, l'essere umano diventa il peggior nemico di se stesso. E del suo prossimo. Spegne la ragione.

È trascurabile da quale parte stia, in questa storia.

Se da quella dei vigilantes, oppure quella di chi si dice convinto che il vaccino contenga un microchip, o del minestrone scotto.

Spento è spento.

(g. g.)