Mò me lo segno!

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Sono ovunque i manifesti con sfondo blu e scritte in giallo. Riportano versetti della Bibbia distribuiti per le strade di tutta la Svizzera. Più che fare pubblicità a Dio suonano come una minaccia. Cosa che all'Agentur C, da 35 anni promotrice della campagna con la fissa del Creatore, sembra ancora sfuggire.

L'Agentur C, con sede a Lyss nel canton Berna, si definisce sul suo sito internet un'«associazione e una cerchia di amici cristiani interconfessionali affezionati alla parola di Dio».

Bene.

Obiettivo? Raggiungere «i cuori e preservare la nostra eredità culturale cristiana» grazie ai finanziamenti (doni, donazioni, contributi vari) di privati. Non devono essere pochi soldi, fatta la stima di quanto costa l'affissione e moltiplicandola su scala nazionale.

Mmmmm.

Difficile credere che il raggiungimento dei cuori e la cura delle radici possano riuscire con questi manifesti.

Alla loro vista, da un po' di tempo ho smesso di toccare ferro. Ripeto, invece, una frase, sempre la stessa: «Mò me lo segno!». Non è mia, sapete bene di chi è.

È un modo per resistere alla tentazione di fare controcampagna con uno slogan diverso. Opterei per: «Dio se ne frega».

Non negherebbe la sua esistenza e nemmeno quella delle nostre radici culturali cristiane.

Innescherebbe soltanto una bella e sana discussione: fra un lato e l'altro di una strada, fra una casa e l'altra, fra l'autobus della linea 6 e quello della 12.

Porterebbe la pluralità di pensiero che invece manca ovunque e della cui assenza, in fondo, gli slogan solitari e perentori dell'Agentur C non sono altro che la dimostrazione più facile da cogliere e da decifrare.

(g. g.)