Il nuovo libro

© 2022 FdR

Un manuale di sopravvivenza del pensiero indipendente di fronte al racconto del mondo prodotto dai mezzi di informazione, dalla pandemia alla guerra. È in libreria La libertà è una parola. Sul giornalismo apocalittico, un volume scritto da Gianluca Grossi e pubblicato da Redea Publishing, una casa editrice di Lugano che esordisce così sul mercato librario della Svizzera italiana.

Il libro è nato dall'osservazione del racconto che la stampa (da quella svizzera a quella internazionale) ha fatto della pandemia, con un approccio che ha presentato pochissime eccezioni. L'autore individua nel ricorso a quello che definisce registro apocalittico il tentativo di affrontare un evento da subito consegnato alla categoria dei fatti impensabili, sottratto così alla consapevolezza, non soltanto storica, di ciò che la vita è capace di farci mentre siamo al mondo.

Scritto in modo agile e sulla base delle esperienze personali dell'autore, il volume riflette (e ne ricerca le cause) su come la narrazione mediatica nel corso di due anni di Covid-19 abbia condizionato la nostra vita e il nostro modo di considerarla. Con l'esplosione della guerra in Ucraina, si ripetono gli automatismi e i meccanismi narrativi che i mezzi di informazione hanno ufficializzato e consolidato durante gli anni pandemici.

L'autore spiega come essi, ciò facendo, spingano il pensiero, la ragione e il ragionamento ai margini di ciò che è ritenuto accettabile. La tesi del volume è che l'analisi razionale degli eventi è stata sostituita dall'anamnesi di un mondo (e dei suoi protagonisti) che ci viene raccontato come improvvisamente impazzito.

© 2022 FdR / Redea Publishing