A cosa pensano?

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A cosa pensano otto corvi che dal cornicione osservano ciò che facciamo? Ascoltano ciò che ci diciamo? C'è Fotosera su FdR.

A cosa pensano? A questo: che dovremmo ringraziare coloro che ci governano per essere come siamo noi nella vita di tutti i giorni.

Pensano al pres. francese Macron al G7 in Germania: alla scena quando in maniche di camicia (bianca) si fa sotto al pres. USA Joe Biden e lo chiama. «Jo!», senza l'eco della “e” finale arrotolata sulle labbra. Normale che Joe non faccia una piega: deve avere pensato che quel Jo era un altro, magari un tizio della scorta. «What the fuck?». Non sono mica sordo. «Ho chiesto agli Emirati di aumentare la produzione di greggio, Jo. Ma: nisba. Zero! Niet!». Macron uguale a noi, quando corriamo dietro al capufficio, in corridoio: «Ho chiesto che venga subito riparata la macchinetta del caffè, e niente... il tecnico è in vacanza. Sorry!». Intanto ci siamo fatti notare.

Pensano alla Turchia che dice sì all'entrata di Finlandia e Svezia nella NATO. Basta veti, e che ca...o! La NATO che dà carta bianca a un bel repulisti di curdi: li abbiamo mandati a farsi impallinare dall'Isis e oggi ancora controllano i campi di prigionia colmi dei fuori di testa (e delle loro spose ormai madri) che non rivorremmo mai a casa nostra. E allora? Non facciamo forse la stessa cosa con i colleghi, sul lavoro? Con gli amici? O in famiglia? Nè?

Pensano alla Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina a Lugano. La proprietaria del bar dove in questi giorni bevo il caffè è incazzata: «Dicono che in centro la sicurezza controllerà anche le borsette delle donne. La mia, mai!». Ha ragione: non si fruga nelle borse delle donne.

Sarebbe bello se la nostra testa fosse come la borsetta delle donne: inaccessibile.

Peccato che non lo è.

Pensano che per domani annunciano voli a bassa quota di FA-18. Preparativi. Fanno bene all'esercito e alle sue forze aeree. La caratteristica (e finta) modestia elvetica è capace di ogni iperbole.

Però: è indispensabile pensare di fino, in questo periodo. Ad esempio pensare come ogni manifestazione della forza, militare o civile che sia oppure all'unisono, è sempre prodotta per ricordarci che esiste. Che è lì. A un millimetro, anche a un millimetro dal diventare indiscutibile, dall'insinuarsi nei nostri pensieri portandoli a scambiarla per normalità. A darle il benvenuto.

È il periodo, va bene, e nemmeno uno dei migliori.

A cosa pensano otto corvi sul cornicione?

Che osare la testa è quanto di meno simile a una battuta possa esistere.

(g. g.)