Sulla guerra, tutti ipocriti

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Nel nuovo Senso del taccuino puoi leggere le riflessioni di Gianluca Grossi sulla guerra e su ciò che facciamo, pensiamo e scriviamo quando ne abbiamo una davanti agli occhi. Pur di non guardarci dentro.

Qui di seguito il consueto estratto:

La guerra genera ipocrisia, oltre che morti, feriti e profughi. Sempre. Nella nostra era contemporanea ancora di più: è aumentata la sua osservabilità, andrebbe detto la sua disponibilità. La guerra è disponibile un po' ovunque, come la pasta sugli scaffali dei supermercati, la marmellata, la senape. Abbiamo finito con il convincerci che la guerra costituisca, così, anche una nostra esperienza: genera ipocrisia poiché ci consente di dire qualcosa, di parlarne come se la conoscessimo.