Innamorati della guerra

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Siamo rimbalzati nel tempo.
Non alla complessa ambiguità delle Tempeste d'acciaio di Ernst Jünger.
Prima.
Alla «gloria» che il generale svizzero Guillaume-Henri Dufour 160 anni fa ancora scorgeva nei «campi di battaglia», sebbene riconoscendo, in una corrispondenza con Henry Dunant, il costo che essi impongono in termini di «torture e di lacrime».
Siamo a prima ancora.
Siamo alla guerra idealizzata quale luminoso gesto eroico.
Siamo innamorati della guerra.
Trovarne uno che non lo dica.
Una che non lo scriva.
(g. g.)