Proibito ridere

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Serviva davvero uno smascheratore di bufale per smascherare il manifesto fasullo? Quello in cui il Dipartimento federale dell'energia ci esortava a denunciare chi, il prossimo inverno, avrebbe riscaldato i propri spazi domestici oltre i 19 gradi?

Serviva un artificiere della rete inginocchiato davanti a un ordigno digitale apparentemente pronto a esplodere?

No.

Bastavano il buon senso e anche il senso dell'umorismo. Abbiamo, ancora, entrambi.

Che poi la bufala sia stata rilanciata (anche) da canali russi e filorussi rende il tutto ancora più ridicolo, nonostante il clima internazionale molto teso. O si sono divertiti consapevoli che si trattasse di uno scherzo, o l'hanno preso per autentico e allora sono dei fessi.

Idem per chi ha ideato il manifesto: se credeva di ottenere sul serio qualcosa, la famiglia di appartenenza è quella dei somari.

Che si indaghi per utilizzo improprio e «abusivo dello stemma della Confederazione e di altri elementi», come si legge in un'agenzia, è probabilmente un atto dovuto.

Un filo esagerato, però: ammesso che questo si possa ancora scrivere.

Da notare che il 7 settembre alle 14:09 ora inglese, il Daily Mail riportava questo titolo:

Switzerland considers JAILING anyone who heats rooms above 19C for up to three years if the country is forced to ration gas due to Ukraine war.

 

È un falso?

È una pescata, diciamo così. Il quotidiano londinese rimandava a questo articolo del Blick come prova provata di ciò che titolava.

Conclusione in due parti.

Qualcuno sta dando per scontato che la gente (cioè noi) non sappia più usare la testa di suo e discernere il vero dal falso, il serio dal ridicolo. Saremmo tutti, ma tutti proprio, dei sempliciotti.

E poi: non si può più ridere, sebbene amaramente. Che è il ridere vero.

Se lo fai so' cazzi, come direbbe un lettore di FdR.

(g. g.)