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Un caffè. Fin che c'è, c'è vita. Fin che c'è, siamo vivi. Non manca nemmeno in guerra. Quello che i soldati sorseggiano perché sanno che è l'ultimo. Quello che i civili, usciti dai buchi sotto la terra, annusano, prima ancora di berlo, increduli di quanto poco basti per sentirsi. Sentirsi che cosa?
Circondati, ancora, da esseri umani? Forse questo?
Sì, questo.
Pensateci, la prossima volta che leggerete un'insegna con scritto sopra caffè.
Non è scontato. No.
Facciamo soltanto finta che lo sia.
Perché è una finta. Una delle tante.
Ci aggrappiamo a che cosa, altrimenti?
Stiamo a vedere?
(g. g.)