Bandiere bianche

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Sventolano dalle finestre aperte, gonfie di spifferi da sembrare vive. Vivono, oh se vivono, incalzate dall'aria chiamata in aiuto per sopportare l'estate. Bandiere bianche. Altrove tengono in vita. Dovrebbero, almeno.

La verità? Tutte balle.

Si spara su ciò che si muove.

Detto per esperienza, e così riportando la memoria a queste quattro righe, scritte da FdR nel 2018:

Tu che fine hai fatto?

Dove sei?

Ti nascondi, proprio tu.

Anche da morto?

Quando sentite qualcuno parlare di guerra, dire che va fatta, sostenuta, che non si può fermare e che è inevitabile, che è per il nostro bene e per la nostra libertà, sentitevi liberi di mondare le sue parole.

Prive di iporcrisia, saranno soltanto lettere, messa una in fila all'altra. Incapaci di ingombro.

Incapaci di produrre l'esperienza, vissuta sulla pelle, dell'istante scandaloso e inascoltabile, addirittura non mostrabile, in cui anche una canottiera o una mutanda sventolata con coraggio sa farsi gesto fragile e potente per la vita.

Contro la volgarità di chi, sui fronti avversi della guerra, esorta all'azione e al sacrificio. E si piscia sotto.

(gianluca grossi)