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Messa ripetutamente alla prova da FdR, la funzione narrativa dell'intelligenza artificiale dimostra una tendenza al lieto fine.
Certo, a noi umani piacciono le storie che finiscono bene. Ma: se ci fosse dell'altro, oltre a questo? Se fosse un tratto del carattere dell'IA? Vogliamo chiamarlo il suo genoma? Se fosse incapace di pensare il male? Se si rifiutasse di pensarlo?
Da leggere in Cose straordinarie nel Senso del taccuino, ascoltabile nella versione audio con la voce di Gianluca Grossi.
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