I bambini (morti) non contano

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L'idea che una strage di bambini possa cambiare il corso di una guerra è infondata. Una guerra finisce o si scatena al suo grado massimo soltanto perché ciò è già stato deciso da tempo. Lo scrivo per esperienza sullo sfondo del conflitto in Medio Oriente.

Il 30 luglio 2006 stavo filmando i tanti bambini morti nel bombardamento israeliano di una casa nel piccolo villaggio di Cana, nel sud del Libano. Pensai che, forse, queste immagini, le mie e quelle dei miei colleghi, avrebbero fermato la guerra. La guerra si fermò due settimane dopo. Furono queste scene a spegnerla? No. Perché, chiederete? Rispondo: perché quella guerra si stava esaurendo di suo.

Il mondo sta trattenendo il fiato: le immagini dei 12 bambini drusi fatti a pezzi su un campo da calcio da un razzo attribuito a Hezbollah nel villaggio di Majdal Chams, situato sulle alture del Golan occupate da Israele, condurranno a una guerra totale fraTel Aviv e il movimento sciita libanese? La mia risposta è no. Se mi sbaglio, lo ammetterò con umiltà.

La morte di bambini in guerra non importa a nessuno: viene soltanto presa a pretesto per giustificare la sua fine o il suo scatenamento. In entrambi i casi, tutto è già stato deciso da tempo.

Il 7 ottobre Hamas e altri gruppi palestinesi hanno ucciso dei bambini ebrei-israeliani durante il loro sconfinamento dalla Striscia di Gaza. Perché? Israele, nella campagna di guerra scatenata subito dopo e ancora in corso, ha ucciso migliaia di bambini palestinesi nella Striscia (e alcuni pure in Cisgiordania), secondo le cifre di cui disponiamo. Perché?

Si è alzato qualcuno a chiedere che questa guerra finisca? Qualcuno che ne riconosca la sua feroce assurdità, considerato lo scenario che abbiamo davanti agli occhi?

I bambini israeliani uccisi il 7 ottobre dai gruppi armati palestinesi rivendicavano forse il sangue dei bambini palestinesi, affinché il loro non fosse stato versato invano? E ai bambini palestinesi, Hamas ha forse chiesto l'autorizzazione a essere sacrificati sull'altare della resistenza?

Ho visto bambini morti o morire in guerra, non soltanto israeliani e non soltanto palestinesi.

Ho sempre pensato, filmando i loro corpi, che quell'immagine, dopo essere stata trasmessa in televisione o pubblicata da qualche parte, avrebbe prodotto la sola reazione che avesse un senso: fermare la guerra. Non l'ha prodotta.

Mai.

(gianluca grossi)