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Il presidente francese Emmanuel Macron non ce la fa. Se non dice che siamo in guerra soffre. Infatti, lo ha detto. È più forte di lui.
In occasione dell’81esimo aniversario della liberazione di Bormes-les-Mimosas ha recitato (con l’enfasi di un liceale) una chiamata alle armi, o all’economia di guerra.
Libero di farlo. Il problema è che della guerra ha dato una versione fasulla: mielosa, glorificante ed eroicizzante, definendo sonnambuli arrendevoli i usoi critici.
Se avesse spiegato cosa chiede alla Francia (indirettamente all'Europa) esortandola a prepararsi e ad armarsi, avrebbe almeno detto la verità.
Ricordiamo al signor Président che la guerra, per averla vista da vicino con i nostri occhi, non ha nulla, ma proprio nulla dell'élan mistico e cavalleresco al quale egli sembrava in preda mentre pronunciava il discorso.
L'allocuzione del presidente francese Emmanuel Macron può essere vista, ascoltata e letta sulla pagina ufficiale dell'Eliseo.
(gianluca grossi)
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