Feticismi

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Non importa se gli Stati Uniti abbiano davvero sganciato il feticcio, cioè la GBU-57, sui siti nucleari iraniani e con quali conseguenze. La funzione della superbomba era un’altra: offrire al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu una via d’uscita “onorevole” da una guerra che stava costando molto al suo Paese. L’Iran, invece, pare avere meno fretta di chiudere la partita.
Per alcuni giorni, la GBU-57 è stata l’oggetto più mostrato e ammirato al mondo. L’abbiamo vista sotto infinite angolazioni. È caratteristica dei feticisti sublimare il loro desiderio nell’adorazione di una parte o di un dettaglio: ciò consente di aggirare la complessità che il tutto inevitabilmente comporta.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, si è autocelebrato come salvatore del suo Paese dalla minaccia atomica iraniana: il feticcio GBU-57 aveva quale funzione di offrirgli la sola via d’uscita a testa “alta” da un conflitto che aveva dichiarato avventatamente scommettendo sulla solidrietà degli Stati Uniti.
Tehran ha dimostratro di essere un osso duro: ha subito perdite e danni, ma non ha fretta di fermare le bocce. Sa che la questione nucleare, oggi come ieri, è risolvibile soltanto a tavolino. Gli ayatollah hanno smontato il feticcio GBU-57: la parte non può sostituire il tutto.
È una possibile lettura della guerra durata, finora, dodici gionri. Quelli a venire diranno se andrà così oppure no.
(gianluca grossi)
Nel corso della giornata la situazione si è progressivamente chiarita: al momento la tregua regge su entrambi i fronti.
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