Ginnastica storica

La Storia sta prendendo forma sotto i nostri occhi. Che ci piaccia o meno. In Francia.

Potremmo recuperare una immagine qualsiasi della rivoluzione egiziana, quella che ha portato alla defenestrazione del presidente Mubarak. È soltanto un esempio.

Potremmo taroccare la didascalia scrivendo: Parigi, 1° dicembre 2018. Ci crederebbero tutti.

È interessante fare un po’ di ginnastica storica.

Ricordiamoci che cosa abbiamo pensato degli egiziani, diciamo pure di tutti gli arabi che hanno partecipato alle loro primavere. Francamente poco di buono, se non un impeto di simpatia iniziale presto scolorato nella conclusione: sono incapaci di immaginare la democrazia

Che cosa pensiamo, oggi, dei francesi che manifestano a Parigi, tuffati dentro una bouillabaisse così densa da rendere non identificabili gli ingredienti?

Dentro ribollono estremisti di destra e di sinistra insieme a giubbe gialle giunte alla conclusione (per alcuni implicita, per altri impensabile e remota, tuttavia raggiunta) che soltanto il casino e la violenza portano avanti la rivoluzione. In altre parole: il cambiamento.

A Parigi oggi si è celebrata la saldatura ipotetica (e per il momento ancora un po' retorica) fra il 2018 e il 1789: 229 anni separano moti di popolo che hanno cambiato la Storia.

È ancora presto per dire se cambieranno la Francia. Sarebbe insensato rifiutarci di pensarlo.

Davvero è come stare al Cairo, stare oggi a Parigi. Con meno persone nella Capitale francese rispetto a Piazza della liberazione al Cairo, certamente, ma con lo stesso disorientato scatenamento di cose e di idee che stanno dentro gli esseri umani.

In fondo i numeri non importano: bastano le dirette televisive. Ore e ore di rappresentazioni in tempo reale della realtà. Un minuto di diretta condensa mille persone. Almeno.

Il potere politico e i media condannano la violenza: la presa dell’Arco di trionfo, il presidio brevemente messo in scena della fiamma che ricorda e onora il Milite Ignoto, il #tag sprayato su una colonna: “Le giubbe gialle trionferanno”. Chi l’ha scritta, questa frase?

Tornano a essere improvvisamente attuali e vicinissime le rivoluzioni arabe, finite così male, giudicate con tanta sufficienza proprio dall’Occidente, manipolate addirittura e non da ultimo (vedi la Libia) dalla Francia.

Tornano alla memoria le persone che ci hanno creduto, mescolate anch’esse in una curiosa e inedita shoraba (minestra)  che ha prodotto, infine, l’inganno finale: la restaurazione dell’Ancien régime tollerato dalla geopolitica. Anzi: caldeggiato.

La Storia ha il fiato lungo. E non conosce confini. Soltanto cause. Per quanto confuse e malamente interpretate esse siano.