Nuove da Hassan

© Hasan Al Kontar Twitter

Ciao, come va? Nel caso non ti ricordassi di me, sono Hassan, l'uomo dell'aeroporto!

Inizia così il messaggio Twitter che Hassan Al Kontar ha mandato a FdR. Con la caratteristica ironia che ha contraddistinto i suoi post dall'aeroporto di Kuala Lumpur, nel quale ha trascorso 7 mesi nel 2018.

Dimenticarlo? Impossibile. Anche perché avevamo documentato la sua vicenda.

Hassan, siriano, 38 anni, vive in Canada. Lavora in un coffeeshop di Whistler, nella British Columbia, ed è particolarmente sensibile al tema rifugiati. Non ha dimenticato il suo passato.

Anzi: ne ha fatto una webstory, raccontata (scritta) con le sue parole. Include anche il presente: l'ironia di Hassan è ovunque, è l'espressione del suo sguardo sulla vita.

Oggi, Hassan sostiene attivamente il progetto Operation Not Forgotten, che ha quale obiettivo portare in Canada 200 richiedenti l'asilo da 6 anni in attesa che qualcuno decida delle loro vite. Queste persone sono state portate dalle autorità australiane sull'Isola di Manus e di Nauru, dove Canberra ha aperto dei centri di accoglienza.

La situazione di queste persone viene descritta da più fonti come molto critica, in particolare tenuto conto del fatto che nessuna decisione è stata presa sul loro futuro.

L'anno scorso, mentre dall'aeroporto in cui era bloccato Hassan raccontava sui social la sua vicenda, un gruppo di questi rifugiati lo aveva contattato, raccontandogli la loro storia.

Hassan ha deciso di aiutare queste persone. Insieme alla Canadian Caring Society e a Mozaic sta raccogliendo fondi per "sponsorizzare" privatamente l'accoglienza in Canada dei 200 richiedenti bloccati sulle isole dell'oceano Pacifico.

È infatti grazie a una "sponsorizzazione" privata che Hassan ha ottenuto asilo in Canada.