Telefonata da Betlemme

© 2019 FdR (Said questa sera a Betlemme)

Said è tornato a Betlemme dopo la brutta avventura che gli è capitata a Oslo e di cui FdR ha parlato, riportando la sua telefonata dal carcere.

Said racconta: di avere trascorso 3 giorni in prigione a Oslo dopo essere stato fermato ai piedi della scaletta dell'aereo, appena atterrato nella capitale norvegese (sabato 14 settembre). Era in possesso di un regolare visto Schengen senza restrizioni rilasciato dalla Spagna. Lunedì sera 16 settembre alle 19.00 è stato rilasciato. Il suo visto Schengen è stato annullato.

La polizia gli ha permesso di restare fino a mercoledì 18 settembre in Norvegia (ospite di una famiglia norvegese conosciuta a Betlemme: turisti). Non potendo rientrare su Tel Aviv e nell'impossibilità di ripiegare su un altro aeroporto europeo per recarsi ad Amman (Giordania), Said ha chiesto di potere restare un giorno in più. Concesso. Giovedì è salito su un aereo diretto ad Amman via Istanbul.

Oggi è di nuovo al lavoro con i turisti europei e del resto del mondo nella sua Betlemme.

Said spiega che all'origine di tutto questo è stata la sua richiesta, due mesi e mezzo fa, di un visto turistico alla Norvegia, per visitare la stessa famiglia. Visto che è stato negato. La polizia norvegese ha preso molto male il fatto che Said sia entrato nel Paese con un visto europeo rilasciato dalla Spagna (con biglietto di ritorno a casa sua già acquistato). Così, lo hanno messo in castigo per 3 giorni. Said dice: avrebbero potuto rimandarmi subito a Madrid, da dove provenivo, lo avrei fatto.

Al telefono, Said aggiunge che per la prima volta in vita sua gli sembra di respirare aria di libertà a Betlemme e, conclude, in fondo il muro di cemento che circonda la sua città non è poi così brutto.