Falsi amici

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Non serviva la serie in due puntate del Washington Post per capire che l'Ucraina era stata destinata al disastro e alla tragedia da chi l'aveva aizzata alla guerra. Cose scritte in tempi non sospetti da Faccia, quando però scriverle era impensabile, ma non impossibile.

Faccia da Reporter consegnava le sue convinzioni a un articolo del 14 giugno 2022, con il titolo Abbiamo scherzato. Non era troppo presto per capirlo, era troppo presto per dirlo. Tuttavia, lo abbiamo scritto ed è andata così.

L'Ucraina è entrata nell'ombra del conflitto fra Israele e Hamas, ma nell'ombra sarebbe finita comunque. Tutti, Stati Uniti in primis ed Europa al seguito come sempre, si aspettavano che la cosiddetta controffensiva avrebbe prodotto miracoli sul terreno, senza curarsi del costo in termini di vite umane dalla parte ucraina.

La serie in due parti del Washington Post mette in luce altrettanti aspetti fondamentali. Il primo: la guerra contro la Russia era ed è gestita e pensata dagli Stati Uniti. Il secondo: fra Stati Uniti e vertici militari e politici ucraini si sono ben presto creati dissapori e incomprensioni, per non dire spaccature.

L'Europa? A guardare, dalla finestra.

Oggi si parla di una situazione di stasi sul terreno, di conflitto congelato con russi e ucraini che si guardano dalle reciproche trincee.

È purtroppo e di nuovo, tragicamente, un modo per dire che gli ucraini sono a pezzi.

La responsabilità? Degli ucraini, certo e senza dubbio, per avere creduto che la guerra avrebbe risolto la guerra. Non soltanto loro, però, al contrario invece: ricade, la responsabilità, su coloro (USA ed Europa) che hanno sospinto gli ucraini a credere che avrebbero potuto sconfiggere le truppe di Mosca e che farlo avrebbe rappresentato la sola via d'uscita dal disastro. È stata, invece, la soglia varcata.

Una bugia di dimensioni enormi, che soltanto i falsi amici sanno pronunciare.

Sono pensieri, questi, di assoluzione per la Russia?

No, nessuno esce assolto da questa tragedia.

(gianluca grossi)

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