Il belato dei cani da guardia
© 2025 FdR / RESY CANONICA
Le sanzioni ad personam decise dall’Unione europea hanno un complice: l’ossessione per le fake news che si è sconsideratamente impossessara delle redazioni della stampa ufficiale (o scolastica). Pensare di riacquistare l’autorevolezza perduta demonizzando chi si esprime nella rete è stato un errore fatale che ha condotto al clima di intimidazione e di bavaglio attuale. Non è troppo tardi per ravvedersi, ma serve il coraggio. Hai detto poco!
Il caso Jacques Baud ha una dimensione ad personam e una dimensione che la supera. Entrambe sono strettamente legate, diversamente la “lezione” impartita al singolo non troverebbe la sua amplificazione collettiva e avrebbe l’effetto di una cartuccia bagnata. Ploff!
Colpire l’ex collonnello svizzero, oggi in pensione, autore di numerosi volumi e di analisi geo-strategiche, particolarmente attivo nella lettura della guerra in Ucraina, significa colpire chi si esprime al di fuori – e nonostante – l’informazione scolastica (chiamata anche mainstream). Significa, inoltre, minacciare la disseminazione di idee, riflessioni e informazioni svincolata dalla necessità di chiedere udienza ai mezzi di informazione tradizionali. Questa è stata una rivoluzione tecnologica, ma per nulla nuova nella Storia.
Le sanzioni ad personam decise dall’Unione europea hanno quale obiettivo denigrare tutto ciò che si sfila dal giogo della narrazione ufficiale. Si tratta di misure extragiudiziarie di carattere politico che i singoli Stati non oserebbero mai prendere. All’UE viene delegato il ruolo di consegnare il pensiero critico e indipendente alle terre dell’illegalità e di perseguirlo arbitrariamente con misure di sconsiderata violenza. Non si incarcera nessuno, ma gli si rovina la vita comunque.
Ciò è possibile, oggi, soltanto a causa dell’asservimento della stampa scolastica europea (quella svizzera inclusa), che riprende alla lettera (e a volte addirittura suggerisce, o instrada) la narrazione ufficiale. È il caso della guerra russo-ucraina (che non è soltanto russo-ucraina), ma non esclusivamente. I cani da guardia sono sdentati e non abbaiano più: belano.
La decisione di Bruxelles sboccia dal clima di ossessiva “caccia alle fake news”, consolidatosi da qualche anno. Protagonisti di questa caccia sono i mezzi di informazione scolastici / ufficiali pubblici e privati, che se ne sono appropriati e di cui si fanno interpreti. Quale errore!
Perché lo fanno?
Perché in questa “missione” credono di avere trovato la soluzione per riacquistare un’autorevolezza che la rete ha sottratto loro. Non si tratta, però, di un furto, bensì della clamorosa manifestazione di una finta autorevolezza, mai davvero posseduta, ma soltanto data per scontata in assenza di alternative sostenibili.
La mancanza di spirito critico, di indipendenza e di libertà di pensiero ha spinto molti cervelli a esprimere le loro riflessioni in rete. Per soffocare il riverbero delle loro idee si è inventato il mostro delle fake news. Queste ultime esistono da quando l’essere umano ha iniziato a parlare: per combatterle basterebbe dare voce a tutte le opinioni e dare prova di curiosità e di coraggio intellettuale. Il giornalismo è una professione semplice.
A questo proposito, è interessante notare come, fra le voci che si sono alzate in difesa di Jacques Baud, ci siano quelle di chi si appella alla sua serietà e alla conoscenza personale. Va benissimo, ma ciò la dice lunga su certe arringhe.
Se si trattasse di una persona sconosciuta a chi lo difende, se non fosse svizzero, se non fosse un ex colonnello, se le sue idee non fossero condivisibili, si alzerebbero le stesse voci?
Circola un malinteso sulla libertà di espressione, che è, drammaticamente, lo specchio dell’accezione in voga nell’Unione europea: la libertà vale per chi la pensa come noi.
No: la libertà vale sempre e per tutti, anche – e direi in primis – per chi spara panzane, di qualsiasi fattura esse siano e indipendentemente dalla loro origine e dai loro obiettivi.
È libera davvero soltanto una società con la forza di far trionfare le idee migliori, dimostrando la loro fondatezza nel confronto con tutte le altre.
Il moloch di una società perfettamente corretta, perché infine migliorata dall’educazione calata dall’alto (da chi?), è un’invenzione delle dittature.
Siamo liberi quando siamo consapevoli di essere soltanto degli esseri umani.
(gianluca grossi)
